Sono andato a lavorare 4 mesi in Norvegia e dopo 5 sono rientrato in Italia. Volevo soffermarmi su come è partire, mollare tutto per abbracciare una nuova (temporanea) vita e come è soprattutto ritornare. C’è sempre quell’attrito nella partenza e nel ritorno, quel “ma chi me lo fà fare”. Sia alla partenza sia nel rientro. L’essere umano è cosi. E’ umano abituarsi alla comodità ed alla Comfort Zone.
Dipende molto dalle aspettative che uno carica dentro di se. Aspettative per l’immediato futuro. E, molte volte le aspettative ti fregano, risultano tossiche.
La meta. L’obiettivo è scappare dall’Italia o arrivare alla meta? Meta che sia Scandinavia o qualsiasi altro luogo. Ci focalizziamo sullo scappare o sul viaggio e sulla nuova vita? Ecco che subentrano inevitabilmente le nostre aspettative.
Ecco che creando meno aspettative si hanno salti e delusioni minori ed obiettivi chiari ed autostima migliori…
E’ inutile negare che comunque il salto c’è . Salto culturale, sociale, ambientale e climatico. Ci mettiamo pure la componente aspettativa dentro di noi… e allora questo salto può ridursi o moltiplicarsi in base alle nostre aspettative iniziali. Penso mentre scrivo al netto delle aspettative che ci creiamo. Al netto dei sogni.
Poi ci sono i detti. “Non si sa cosa si trova si sa cosa si lascia. Tutto il mondo è paese. L’erba del vicino è più verde” ….ecc…
Dunque. Al netto dei detti e delle aspettative provo a descrivere il mio stato d’animo, le mie motivazioni e sul concreto cosa ho trovato con il ritornare a dove ero prima…
E’ come fare un salto temporale. Come in ogni viaggio lo stesso viaggio dura molto di più di quello che si percepisce. Perchè più cose fai, più viaggi e più vivi più allunghi la vita! L’andare e il tornare è come un viaggio nel tempo soprattutto un viaggio tra due dimensioni, concezioni.
Rimanere fermi in Italia significa rincorrere ed adagiarsi alle abitudini, a quello che esiste e che non si può modificare (sembra…). Tanto questo ho. Mi basta. Ho famiglia, Sono vecchio. Chi parte d’altro canto parte per disperazione? per farsi del male? Masochismo? NO! Tutto va vissuto positivamente. Non si parte solo per soldi, per respirare aria diversa o solo per imitazione!!! Non si parte solo per LAVORO! Ti fregheresti da solo.
Arrivi in un paese più moderno (sembra?), diverso nella società, nella lingua, nei cibi. Meteo e modi di vivere differenti, innovativi o sbagliati. Ma il “te stesso” non cambia affatto. Il tuo IO si smussa a quello che trovi e quello che c’è si perfeziona a te se tu sei bravo nella vita e nel lavoro…
Stare in Scandinavia ti sembra di essere nel futuro, nel pulito, nel sano, oppure nell’isolamento negativo, nella solitudine. Ti sembra di guidare su strade perfette. Troppo. Tra regole e leggi che tutti rispettano. Tra tasse alte ma sempre pagate. Tra sorrisi e gentilezze forzate o meno ma pur sempre dimostrate! Tra rispetto e civiltà molto piu sviluppati. Ti sembra di fare parte attivamente e naturalmente alla natura! Ti sembra di essere centrato nella NATURA e tra gli elementi atmosferici. Ti sembra quindi di aver fatto un salto temporale nel futuro ma di capire come si vive nel passato in armonia con l’ambiente! Come si viveva una volta in Italia. Tra i campi verdi e i boschi …
Ma è nel ritorno dopo mesi di Scandinavia che le differenze Italia-Svezia-Norvegia si dimostrano in tutta la loro potenza. Perchè il cervello umano, le nostre azioni e pensieri si abituano presto nell’essere in Scandinavia, cioè in un altro mondo (che può piacere o meno, si intenda) e questa condizione normalissima per la persona fa si che c’è lo shock da rientro.
Uno SHOCK che ti riporta indietro nel tempo. Un rientro brusco. Aria puzzolente e pesante. Strade distrutte e tenute male, segnaletiche caos, pedaggi e sistemi obsoleti, stile di guida italico, lavori e cantieri aperti ovunque, traffico e case ovunque. Assenza di foreste per respirare. Clima pesante tra le persone. Incazzature e frustrazioni dilaganti. Paura di sorridere. Di essere fregato. Gestione burocrazia, documenti prenotazioni ospedali, Applicazioni italiane che fanno acqua da tutte le parti. Sistemi telematici ed informatici che si inceppano come ridere. Alluvioni e disastri … Politica e Gestione dei cittadini … Insomma un salto triplo al passato… o meglio un salto all’indietro.
TI RENDI CONTO DELLA TUA VITA E DI DOVE VIVI SE LASCI QUELLA VITA. SE CAMBI. TI RENDI CONTO DEL VALORE DI UNA VETTURA QUANDO GUIDI UN’ALTRA VETTURA. SOLO PROVANDO DUE VETTURE RIESCI A STABILIRE COSA FA’ PER TE E QUAL’E’ LA MIGLIORE E LA PIU AVANZATA.
Il salto all’indietro può essere meno pericoloso se in Italia troviamo piu coesione, sorrisi, famiglia, cibo buono e a buon prezzo (?) , sanità migliore (?), procedure snellite e piu aiuto sociale…. UTOPIA? DIPENDE DA NOI E DA CHI RIENTRA DALL’ESTERO CHE DI SOLITO HA UNA MARCIA IN PIU’!!!
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