Vivere quotidianamente è una avventura, a volte dura e rischiosa. Ci si può far male, al cuore, al corpo, all’anima. Vivere le proprie avventure non significa solo viaggiare, scoprire, scalare, correre, mettere il proprio corpo sotto esercizio fisico mentale e stop. Vivere l’avventura significa fermarsi, riflettere se stai sbagliando, lavorare (in qualche modo) per vivere, vedere osservare raccontare tutto ciò che ti circonda! Testimoniare con occhi veri e coraggiosi la realtà anche se scomoda. Dobbiamo scomodarci dalle nostre comodità, certezze, egoismi. L’avventura non è mai comoda e se la vuoi far diventare comoda prima o poi si ribella. E’ piu avventura la quotidianità delle cose, del vivere, dell’affrontare i semplici ma enormi problemi familiari che prendere il camper e scappare a Caponord. E’ piu avventura mettere radici in un paese diverso dall’Italia con le sole proprie forze senza chiedere nulla a nessuno che fare i fighi in giro per il mondo con i fondi di papà e di qualche sponsor locale. L’avventura interiore non raccontabile è enormemente piu grande che la sola avventura raccontata da quattro parole, a volte non capite, e da tre foto con un video. Siamo tutti bravi a raccontare ciò che facciamo, ciò che conquistiamo, facciamoci vedere sempre felici e sul pezzo. Ma la vera avventura del raccontarsi è trasmettere le proprie gioie coi dolori, mettere in risalto cose bellissime e fatti vergognosi. Raccontare con l’esigenza della onestà e umanità le vicende ed ingiustizie che mai avresti potuto immaginare. Eppure queste ultime ci sono. Raccontare, aiutare, indignarsi sono avventure estreme che ti aprono il cuore molto di più di un solo viaggio alla scoperta del “solo” bello ai propri occhi. Le avventure non devono drogarti del solo bello, del viaggio perfetto diciamo. Il viaggio BELLO è una bolla che prima o poi scoppia e ritorni nel mondo reale quotidiano con le sue avventure tremendamente reali e insinuose. Personalmente ho scelto la Scandinavia perchè amo questa terra, questo ambiente.  Ho scelto liberamente e sono libero di rimanere finche voglio. Sto conoscendo sempre piu abitanti, sistema, società, Governo, leggi. Per questo mi ritengo libero di scrivere, descrivere, viaggiare alla  scoperta di ambienti, montagne, persone, fatti, problemi che incontro in questa terra così lontana dall’Italia. Una terra dove non esiste perfezione se non nella natura e negli animali! Quello che racconto e racconterò deriva dal cuore e dalla mia pancia ma soprattutto dalla testa e dalla paura di altre persone amiche che vedono la Scandinavia come rifugio o trampolino per una vita migliore. Il diritto ad una vita migliore non lo si nega a nessuno soprattutto a chi non ha nulla ed è fragile e perciò schiavo del/nel sistema. Aspetto qualche giorno prima di raccontarvi le cose come stanno. Nella speranza che questa avventura non sià troppo ESTREMA! A me cominciano a piacere le avventure. Altrimenti per cosa si vive?

PS. Oggi finito il turno notturno. Da domani a casa per 4 giorni. Dovrò sistemare camper Duke al rimessaggio, la macchina con i pneumatici chiodati invernali, restaurare corpo-mente (andando in Norvegia) e casa, ah vedere una nuova casa a Duved!!! incrociamo le dita!!! Ma stavoltà sento buon odore….profumo diciamo dai!!!!