Buona Domenica a tutti di lycka!!! ossia di felicità! questo è il termine infatti, per indicare la felicità scandinava. Oddio si, la felicità è universale e non ha timbri o marchi!!!  Ma il suo vivere ed il suo trasparire varia molto da Paese a Paese e dipende fondalmentalmente dalla cultura storica, dalla tradizione, dalla emotivitá soggettiva e dal DNA di un popolo e di una nazione.

Questo breve e piccolo post mi è scaturito da un libro ieri presentato da Francesca Cosentino – ” Lycka, l’arte nordica della felicità “. Non l’ho letto ancora ma avrò modo e piacere di leggerlo. Vorrei solo scrivere alcuni concetti prettamente personali vissuti o sentiti a pelle nella mia seppur breve vita scandinava. Abito qui da quasi tre anni, e tra quotidianità, lavoro, avventure montane e canine, ed altro credo di essere una buona “cavia” per dire qualcosa sulla felicità che mi circonda. Credo di essere in un vortice di problemi italiani immessi nella società e sistema svedese e molte volte questi “pensieri italiani” si scontrano con l’atteggiamento svedese. Ma parliamo della felicità che traspare qui in Svezia.

La felicità è soggettiva e non va a comando. La felicità è prima “interna”, è un vortice interno ed il suo trasparire o meno dipende dalla persona. Non si può misurare la felicità e quindi non la si può ordinare. Nemmeno imporre visto che una persona può essere felice solo guardando un corvo ed un’altra puo esserne schifata…Ieri ad esempio ho avuto l’ebbrezza di vedere una lince a pochi metri da me balzare sulle rocce… emozionante!

Quindi si può osservare solo la “felicità esterna”. Parlo cosi perche molti scandinavi non fanno trasparire molto di sè, tengono dentro e non esternano. Non parlano. Ma detto questo tento di elencare alcune caratteristiche della felicità nordica che sento a pelle:

  • la leggerezza del vivere e del sorridere, del cadere sul ghiaccio rialzandosi ridendo come niente fosse, dell’andare in giro per strada di bimbi soli o in gruppo vocianti tra grida e corse.
  • la discrezione e la privacy “felici” a modo loro, il far vedere la casa bella e il design ma l’essere protettivi nelle loro cose, dimostrarsi aperti anche se chiusi. Approssimare ma nello stesso tempo un pò respingere. La felicità di farsi vedere accomodanti ed accoglienti ma non al 100%. Forse è una loro forma di esigenza di rispetto anche se poi cadono nell’aprire le porte di casa altrue senza bussare e senza preoccuparsi di cosa stanno facendo gli “abitanti” di quella casa….
  • la tranquillità adulta, l’essere socievole dimostrando di non avere problemi da far pesare agli altri.
  • sapere di essere protetti dallo Stato con servizi e sicurezza
  • Sentirsi partecipi e parte della immensa natura… tra la contraddizione caccia e rifiuti
  • La libertà di fare disfare e cambiare idea in continuazione
  • felicità di lavorare ma non troppo e di vivere la famiglia!!!
  • La felicità del pazientare ed aspettare il loro sistema
  • Dello sport, del sesso, degli hobby a scapito del lavoro
  • credere nelle loro tradizioni ed essere nazionalisti, vantarsi.
  • lasciarsi andare e far scorrere le cose per una felicità della “decadenza dell’egoismo e del tutto e subito”
  • avere una buona dose di fatalismo e masochismo… fondamentali per essere felici e contaminare gli altri soprattutto nel grande Nord dove le condizioni climatiche sono estreme…. intendo il masochismo felice per apprezzare gli occhi congelati, il vento gelido sul naso, una foto di pernice in vetta scattata lo stesso a meno trenta!!!
  • La felicità dell’alcool mascherata dall’alcool, la voglia di evasione e sfogo del  venerdi notturno alcolico. Il voler sentirsi un’altra persona e in un altro luogo.
  • La felicità di innamorarsi senza pregiudizi e di cambiare partner e vita, sembra, senza troppo soffrire
  • Il poter camminare per strada in pigiama, seminudo, con i capelli viola, due donne abbracciate, senza avere gli occhi puntati di passanti scandalizzati nel vedere tutto cio! la felicità del non essere additati e giudicati!! (apparentemente)
  • Hanno insomma la FELICITA’ DEL MOMENTO!! come le chiamo io le PILLOLE DI FELICITA’!

La frenesia della vita ci porta a non assumere nessuna pillola, a chiudere gli occhi per vedere con gli occhi di chi vuole farti vedere solo determinate cose…. i soldi non tuoi ma degli altri… che in parte diventeranno anche tuoi ma di certo non ti faranno comprare le pillole. Questo gli svedesi lo hanno capito come ancor di più i benestanti  e beati norvegesi. Cosa si deve fare per avere le pillole di LYCKA? FERMARSI, CAMMINARE PIANO ED APRIRE GLI OCCHI !!!! gia ……….