Quando si emigra in un paese estero si sà cosa si lascia ma non si sa cosa si trova. Partire arrabbiati ma con una mente aperta a tutto è doveroso. Disperati, senza lavoro, arrabbiati per tutto, mille difficoltà italiane. La voglia di partire è tanta! come la voglia di rivalsa e liberta! Quando capire che è il momento di partire e lasciare tutto è molto soggettivo. Dipende dalla propria famiglia, da tanti fattori ma devi sapere che il momento piu difficile è questo, quando si decide di spiccare il volo. E’ il tuo cuore che dirà al corpo stressato, quando devi andare.  Dalla mia esperienza i preparativi creeranno ulteriore stress ma questo scomparirà appena partito. Appena partito, che sia in aereo, in auto, in camper il viaggio, la guida o il volo saranno la tua medicina. I preparativi dovranno essere curati nei minimi particolari, cash soldi, conti e carte, passaporti e tessere sanitarie, documenti e altro.., per noi e per gli animali domestici a carico.

Il cuore avrà scelto il luogo ideale che avete in testa. Io assieme ai miei compagni di viaggio abbiamo scelto la Scandinavia e piu precisamente la Svezia per una esperienza di volontariato di sei mesi e poi per una esperienza lavorativa che tutt’ora continua in un hotel ad Åre. Åre dovete sapere che cerca moltissimo lavoro stagionale nel campo turismo e ristorazione ed edilizia.  Partire per un determinato luogo implica una  preanalisi dei possibili impieghi se non siamo stati fortunati ad essere stati ingaggiati prima direttamente dall’Italia, cosa difficile. La cosa migliore secondo il mio punto di vista è partire senza troppi ma e senza troppi dubbi, con il piacere di essere cavie di se stessi e pensando di vivere giorno per giorno accogliendo tutto e tutti per la nostra strada e viaggio . Avventure. Quello che abbiamo fatto noi è di entrare in punta di piedi facendo volontariato ed aiutando direttamente le famiglie, con vitto ed alloggio (e forse una piccola paga) in cambio del nostro lavoro. Dopo un po’ , dopo aver capito dove siamo ed aver conosciuto un po di persone del luogo, ci informeremo su come trovare lavoro magari partecipando a work meeting (come abbiamo fatto noi). Le lingue inglese e locale sono fondamentali. Un livello minimo, per capirsi.

Appoggiandosi a siti di prestalavoro volontariato come Workaway o altri simili si può raggiungere qualsiasi luogo della Terra o quasi. Lo puo fare un giovane o meno giovane, ma dipende dalla famiglia e cosa esigono.

Partire per l’estero che sia per studio, per formazione o per lavoro è un’avventura talmente bella e formativa appunto che vale la pena vivere … Si può partire e non tornare, si può partire e rimanere via pochi mesi, noi siamo via dall’Italia da due anni solamente ma, qualche puntatina al Belpaese la abbiamo fatta visto che ci sono affetti e proprietà ancora in Italy. Non si parte per l’estero cercando di cambiare noi stessi o come se fossse un pretesto per cambiarci perche non ci piacciamo cosi!! l’estero può solo che migliorarti un pò ma tu rimani cosi come sei coi pregi e difetti che avevi quando eri in Italia. Partire per l’estero non diventi automaticamente un “cervello in fuga” e non diventi il piu bravo!! è solo una questione di cuore e di libertà personale. Un desiderio di cambiamento e di opportunita nuove e nuove visioni e realtà. Italiano sei e italiano rimani. Forse i tuoi figli che nasceranno all’estero saranno di un’altra bandiera. Ma finche tu sarai … ritornerai ….

 

Ps. Ritornando a noi, oggi relax assoluto con camminata Ugo e poi cazzeggio casalingo e pensieri su cosa fare di questo sito, mi deve pur fruttare qualcosa!!! per hobby va benissimo ma è il momento di pensare a lavorare di meno e diversamente!!! . Fuori le temperature sono diminuite e c’è forte vento! insomma, si stà meglio!! Domani smuovo il camperino Duke per Vålådalen.